Intercultura

  

Il riconoscimento della differenza e l’uguaglianza delle opportunità sono i principi fondanti dell’azione educativa; ad essi si affiancano altri due grandi obiettivi:

  • il rispetto per ogni cultura;
  • il rifiuto di ogni forma di discriminazione.

Ne consegue che si debba ricercare un rapporto dinamico tra uguaglianza e differenza per allontanare logiche di assimilazione, di relativismo acritico o di rifiuto dell’alterità.

La risposta può essere offerta dalla pedagogia interculturale, unica risposta pedagogica possibile ad una società multiculturale e il cui obiettivo primario “… si delinea come promozione della capacità di convivenza costruttiva in un tessuto culturale e sociale multiforme” (circolare ministeriale n. 205 del luglio 1990).

Compito della pedagogia interculturale risulta essere quello di far sì che culture diverse convivano senza ignorarsi in un rapporto fatto di scambi e di prestiti, di reciprocità , di negoziazioni e di ridefinizione continua delle rispettive identità.

In questo senso, poiché davvero ognuno è portatore di diversità, la pedagogia interculturale si rivolge a tutti; non è una pedagogia speciale per soggetti speciali, ma un progetto la cui centralità è l’attenzione per il processo di maturazione sia cognitivo che affettivo-emotivo dei soggetti e della flessibilità delle loro menti e del loro sentire e del loro agire.

Integrazione degli alunni allofoni

In presenza di bambini allofoni la scuola mette in atto specifiche iniziative volte a:

  • creare un clima di accoglienza tale da ridurre al minimo, nel bambino non autoctono o neo-autoctono, la percezione di sé come minoranza;
  • facilitare l’apprendimento linguistico, anche con il supporto di mediatori;
  • inserire nelle discipline, approfondimenti storici, geografici e religiosi riguardanti i paesi di provenienza al fine di evidenziarne la prestigiosità dei valori peculiari;
  • attingere dal patrimonio letterario e artistico del paese di provenienza o dell’area di riferimento, per valorizzare le radici culturali.

La presenza nella scuola di alunni stranieri rappresenta anche una occasione importante per la conoscenza reciproca e per educare bambini e adulti alla pace fra i popoli.

L’iscrizione degli alunni stranieri avviene, secondo la normativa, generalmente nella classe corrispondente a quella già frequentata nel Paese di origine o a quella relativa all’età anagrafica.

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